DSA: La Disgrafia e la Disortografia


Iniziamo con il chiederci: da cosa è composta la scrittura? Che funzioni implica scrivere una frase?

Le componenti della scrittura sono tre ovvero:

  1. ll grafismo, la competenza visuo-motoria.
  2. La competenza ortografica, la consapevolezza fonologica e la rappresentazione delle lettere.
  3. L’espressione scritta, l’unione delle regole che compongono le primi due componenti.

Spesso sentiamo pronunciare i termini “disgrafico” e “disortografico”. Attualmente, però, si parla, in generale, di disturbi della scrittura.

Cos’è la Disgrafia?

La disgrafia riguarda una marcata difficoltà nella scrittura leggibile e fluente.

Non basta mostrare qualche incertezza ed errore nella scrittura del corsivo. Il disagio deve essere persistente e profondamente radicato.

Quando si ipotizza la presenza di una disgrafia, è opportuno indagare anche altre abilità nel bambino, come: abilità motorie generali, competenze visuo-motorie e visuo-percettive, attenzione, memoria motoria. In generale, questi approfondimenti aiutano a comprendere se siamo in presenza di una “disgrafia pura” o se è presente un’associazione (come spesso accade) con altre difficoltà, come disortografia o dislessia.

I parametri generalmente utilizzati per capire se c’è una disgrafia sono: la leggibilità della produzione scritta e la rapidità con cui viene svolta. Viene, dunque, valutato il segno grafico, nella sua forma e dimensione, e la velocità con cui si riproduce il segno.

Cos’è la Disortografia?

La disortografia riguarda errori nelle regole della scrittura. Il bambino, infatti, sbaglia a scrivere le parole, sia con eccezioni, sia “semplici”. Gli errori più comuni sono di due tipologie:

  1. Errori fonologici, ossia errori in cui la parola scritta, se letta, ha una caratteristica fonologica diversa da quella che dovrebbe avere (esempio: talovo al posto di tavolo).
  2. Errori non fonologici, ossia errori che non coinvolgono l’aspetto fonologico (che rimane inalterato). In questo caso troviamo parole in cui l’aspetto del suono rimane invariato, ma l’errore permane a livello grammaticale (esempio: ai invece che hai).

 

Ma quindi… Disortografia e Disgrafia fanno parte dei DSA?

In realtà, per quanto concerne la disgrafia, negli ultimi anni si è deciso di considerarla separatamente ai DSA. Rientra, così, nei BES, ossia i bisogni educativi speciali. Presa singolarmente, non rientra, quindi, all’interno della legge 170.

Quando è possibile fare diagnosi di DSA inerente ai problemi di scrittura?

E’ fondamentale aspettare la fine del secondo anno di scuola primaria, per permettere al bambino di apprendere (considerando le caratteristiche individuali di ognuno) e per effettuare un’osservazione il più possibile specifica.

In cosa consiste la valutazione per queste problematiche specifiche?

Oltre ai test generali che indagano il funzionamento cognitivo, vengono somministrati al bambino test specifici che, di norma, comportano dettati o descrizioni di tavole figurate.


Lascia un commento